Fango e mtb
Il fango è la quintessenza della mtb, fa parte della sua stessa natura. Rinunciare a un’uscita perché i sentieri sono scivolosi o bagnati significa privarsi di pedalate divertenti e a una sessione davvero allenante. Infatti pedalare in mezzo al fango offre dei notevoli vantaggi in termini di preparazione atletica e di miglioramento della tecnica di guida. Trovarsi ad affrontare sentieri in cui le ruote scivolano o affondano è un notevole stress per l’apparato cardiocircolatorio, poiché anche i tratti più semplici possono nascondere insidie.
L’impegno aerobico è maggiore quando si pedala nel fango rispetto a dover affrontare gli stessi sentieri in condizioni asciutte, sia per via dell’attrito notevole sia perché si tende a pedalare a ritmi più alti per non inchiodare le ruote. Inoltre l’equilibrio precario, la necessità di bilanciare continuamente il peso e di spostare il proprio baricentro sono ottimi esercizi per migliorare la propria posizione di guida, che avranno influssi positivi quando arriverà la bella stagione, sia che si usi la mtb in ambito escursionistico che si affrontino gare o marathon. La pratica poi del ciclocross è utilissima per gli stradini per lavorare sulla soglia anaerobica e lattacida, oltre a essere un’ottima alternativa a lunghe pedalate su strade bagnate e pericolose.
Il fango non è sempre lo stesso e saperlo riconoscere consente di affrontarlo al meglio. Possiamo racchiuderlo in due macrocategorie:
• Fango bagnato: è quel fango che si forma dopo una pioggia. Il terreno è molle e bagnato, ci sono tante pozzanghere anche profonde, le ruote slittanno e faticano ad artigliare il terreno. Qui l’equilibrio è molto scarso soprattutto perché la ruota anteriore ha la tendenza a “scappare”.
• Fango argilloso: è un tipo di terreno appiccicoso e duro, spesso di colore rossastro. I tasselli delle ruote si riempiono di questa melma che non si stacca, si compatta anche sul deragliatore anteriore e spesso forma un blocco tra l’archetto della forcella e lo pneumatico anteriore, rallentandone la rotazione.
Ciascuna tipologia di terreno richiede tecniche di guida diverse, poiché differente è la stabilità della bici e la guidabilità. Per affrontare al meglio il fango è comunque una buona cosa agire in tre direzioni diverse: il setup della mtb, la scelta dell’abbigliamento e le tecniche di guida.